lunedì 9 marzo 2015

Un brutto anatroccolo

Oggi, come succede spesso, mi sento alla ricerca di quel senso di appartenenza che tempo fa era forte e luminoso come un sole dentro di me. Quel senso di appartenenza a qualcosa di magico e molto più grande di me, come un Sogno che tutte riunisce, perché allo stesso tempo appartiene anche ad altre donne. Un Sogno nel quale io possa abbandonarmi con fiducia e amore, sentendomi finalmente a Casa.
Oggi cerco e desidero forte quel senso di appartenenza che mi rendeva salda e fiduciosa in me stessa e nella vita, che mi rendeva aperta alla magia, che proprio in quei momenti si manifestava ancora di più intorno a me. Così credevo – ed era vero – di camminare nella bellezza.
Oggi quel senso di appartenenza mi manca perché alla fine ogni volta si è infranto. Forse in questi tempi e in questi luoghi non è possibile – almeno per me – trovarlo e riviverlo.
Ma posso ritrovarlo dentro me stessa, nella mia anima e nell'anima della natura libera e armoniosa, nella quale trovo il mio riflesso.
Mi manca, quel senso di appartenenza che ardeva forte come un fuoco fiammeggiante dentro di me, quando credevo di aver trovato la mia famiglia. Quando danzavo in cerchio sotto la luna e ascoltavo i canti antichi vibrati in mezzo al bosco.
Ora tutto ciò che sento di poter trovare è una appartenenza frammentata, ma non per questo vi voglio rinunciare. Desidero ritrovare almeno quei frammenti, nei quali sentire il mio cuore vibrare di gioia e amore. E se dovrò scegliere – che dono divino, la libertà di scegliere – di dividere i sassolini bianchi e trasparenti da quelli neri e fumosi, lo farò senza paura.
Perché il valore dei primi è troppo elevato per rinunciarvi. E perché ora sono in grado di non farmi avvelenare dai secondi. Ora sono in grado di ascoltare il mio istinto. E di scegliere.
Oggi voglio aprirmi ai miei frammenti di appartenenza, voglio essere disposta a trovare l’appartenenza nelle piccole cose. In un sorriso, in una parola, in un dono, in un ricordo, in un profumo, in un canto… Voglio lasciar volare il mio cuore nella gioia di riconoscere lo stesso amore che arde in me, in ciò che vive intorno a me.
Voglio raccogliere e custodire, accogliere e riconoscere.
E riunire i frammenti.

Mi sento come il brutto anatroccolo, solo e abbandonato a se stesso, ma pieno di fiducia e di amore.
E se non è possibile trovare la mia famiglia di candidi cigni, mi accontenterò delle piume bianche lasciate come tracce sul mio sentiero.
Piuma dopo piuma, frammento dopo frammento, creerò infine un grande mantello di delicata bellezza. E lo indosserò di nuovo.
Allora nessuno potrà sottrarmi le mie candide ali, e impedirmi di spiccare il luminoso volo che mi condurrà a Casa.